Seni paranasali

Caratteristiche generali dei seni paranasali

I seni paranasali sono delle cavità pneumatiche scavate nello spessore di alcune ossa dello splancnocranio.

In totale si distinguono 4 gruppi di seni:

  • le celle etmoidali o seni etmoidali, circa 20 celle per ogni labirinto etmoidale;
  • i seni sfenoidali (2);
  • i seni frontali (2);
  • e i seni mascellari (2).

Ciascuno prende il nome dall’osso in cui si trova.

seni paranasali
Schematizzazione della forma dei seni paranasali e dei loro rapporti con le cavità nasali.

Tutti i seni paranasali presentano delle caratteristiche comuni:

  • si sviluppano come delle propaggini delle fosse nasali che si insinuano nelle ossa circostanti e pertanto si aprono tutti nelle cavità nasali;
  • sono rivestiti da mucosa respiratoria, provvista di cellule ciliate e cellule muco-secernenti;
  • e infine sono innervati dai rami del nervo trigemino, V nervo cranico.

I seni paranasali in 3D

In questa prima serie di ricostruzioni 3D le ossa del massiccio faciale sono in trasparenza e lasciano intravedere gli spazi dei seni paranasali, evidenziati con colori diversi.

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In questa serie, invece, sono rappresentati i soli seni paranasali 3D per mostrare i rapporti fra loro.

Seni frontali

I seni frontali, uno per lato, hanno una grandezza variabile e sono quelli in posizione più alta.

Ogni seno frontale ha una forma triangolare ed è localizzato nello spessore dell’osso frontale, ad un livello che superficialmente corrisponde alla parte bassa della fronte, quindi subito al di sopra della cavità orbitaria.

La base di ogni seno triangolare è orientata verticalmente nell’osso, in prossimità della linea mediana e superiormente al ponte nasale.

L’apice del triangolo invece si trova lateralmente, a livello del punto di passaggio fra il terzo mediale e il terzo centrale del margine superiore dell’orbita.

seni paranasali
Proiezione superficiale dei seni paranasali sui profili ossei del massiccio faciale.

Ciascun seno frontale drena le proprie secrezioni verso la parete laterale del meato medio attraverso il canale nasofrontale, il quale penetra nel labirinto etmoidale e si continua come infundibulo etmoidale.

La mucosa dei seni frontali è innervata dai rami del nervo sopraorbitale, quest’ultimo ramo del nervo oftalmico (1° branca del nervo trigemino).

Celle etmoidali

Le celle etmoidali costituiscono il contenuto di ciascun labirinto etmoidale.

Ciascun gruppo di celle è separato dall’orbita tramite la sottile lamina papiracea dell’osso etmoide e dalla cavità nasale tramite la parete mediale del labirinto etmoidale.

Le celle etmoidali quindi sono camere pneumatiche individuali il cui numero è variabile. Sono divise in tre gruppi: anteriori (11), medie (3) e posteriori (6), in base alla sede delle loro aperture sulla parete laterale della cavità nasale.

Le celle etmoidali anteriori si aprono nell’infundibolo etmoidale, il quale drena nello iato semilunare.

Le celle etmoidali medie si aprono sulla bolla etmoidale o al di sopra di essa.

Infine le celle posteriori si aprono sulla parete laterale del meato nasale superiore.

Spesso le celle etmoidali si estendono oltre i confini del labirinto etmoidale, pertanto le loro pareti sono completate dalle ossa vicine quali l’osso frontale, l’osso mascellare, l’osso lacrimale o lo sfenoide.

La mucosa delle celle etmoidali è innervata da dai rami etmoidali anteriori e posteriori del nervo nasociliare, quest’ultimo ramo del nervo oftalmico (V1). E anche dai rami orbitali del nervo mascellare (V2), attraverso il ganglio pterigopalatino.

Infine la vascolarizzazione è fornita dalle arterie etmoidali anteriori e posteriori.

Seni mascellari

seno mascellare
Rapporto fra il seno frontale, le celle etmoidali anteriori e il seno mascellare di uno stesso lato.

I seni mascellari sono i seni paranasali più grandi, infatti ciascuno riempie completamente il corpo dell’osso mascellare.

Il seno mascellare ha una forma piramidale, con l’apice rivolto lateralmente e la base corrispondente alla parete laterale della cavità nasale adiacente.

La base del seno mascellare viene definita dall’articolazione dell’osso mascellare con l’osso palatino e la conca nasale inferiore. Questi ultimi due, infatti, vanno a ricoprire lo iato mascellare.

L’apertura del seno mascellare si trova a livello della parte superiore della base, nel centro dello iato semilunare, il quale solca la parete laterale del meato nasale medio.

Il seno mascellare, quindi, contrae dei rapporti anatomici importanti per le implicazioni sul piano clinico:

  • la superficie superolaterale (il tetto) è in rapporto con l’orbita superiormente;
  • la superficie anterolaterale è in rapporto in basso con i premolari e i molari superiori;
  • la parete posteriore infine è in rapporto con la fossa infratemporale.

La mucosa del seno mascellare è innervata dai rami alveolare e infraorbitale del nervo mascellare (V2).

La vascolarizzazione invece, è fornita dai rami alveolare superiore e infraorbitale dell’arteria mascellare.

Seni sfenoidali

I seni sfenoidali, uno per ogni lato all’interno del corpo dello sfenoide, si aprono nel tetto delle cavità nasali. In particolare sul lato posteriore del recesso sfenoetmoidale.

seni paranasali

I seni sfenoidali sono in rapporto:

  • superiormente con la cavità cranica, in particolare con l’ipofisi e il chiasma ottico;
  • lateralmente con i seni cavernosi;
  • in basso e in avanti con le cavità nasali.

Dato che c’è solo una sottile lamina ossea a separare i seni sfenoidali dalle cavità nasali sottostanti e dalla fossetta ipofisaria soprastante, l’ipofisi può essere aggredita chirurgicamente partendo dal tetto delle fosse nasali.

Si tratta dell’approccio trans-sfenoidale che consiste nel perforare la faccia anteroinferiore del corpo dello sfenoide, i seni sfenoidali e la faccia superiore terminando nella fossetta ipofisaria.

Per quanto riguarda la vascolarizzazione, i seni sfenoidali sono riforniti dalle arterie faringee, rami delle arterie mascellari.

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