La fossa pterigopalatina fa parte delle fosse esocraniche, ovvero quelle depressioni irregolari presenti sulla superficie esterna del cranio.
Qual è il rapporto con la fossa infratemporale? Quali sono i confini della fossa pterigopalatina? Qual è il suo contenuto? C’è una relazione con il ganglio sfenopalatino? E con il forame palatino?
In questo articolo si dà una risposta a queste domande fornendo non solo una dettagliata descrizione anatomica, ma anche un corredo di immagini semplificative e una serie di scansioni TC della fossa.
Fossa pterigopalatina: anatomia e immagini
La fossa pterigopalatina è un piccolo spazio piramidale situato sotto l’apice della cavità orbitaria, sulla faccia laterale del cranio, profondamente alla fossa infratemporale.
Confini
I sui confini sono definiti come segue:
- la parete posteriore è costituita dalla radice del processo pterigoideo dell’osso sfenoide;
- mentre la parete anteriore è rappresentata dalla superficie infratemporale (posteriore) dell’osso mascellare, nella porzione superomediale;
- la parete mediale invece è data dalla lamina perpendicolare dell’osso palatino con i suoi processi sfenoidale e orbitario;
- infine la parete laterale corrisponde alla fessura pterigomascellare, quindi è una parete parziale.
Più sinteticamente, quindi, si può affermare che la fossa pterigopalatina altro non è che lo spazio compreso fra la tuberosità mascellare in avanti, il processo pterigoideo indietro e la lamina perpendicolare medialmente.
Inoltre tale spazio è limitato da tre pareti, anteriore, mediale e posteriore. La parete laterale manca, in quanto a tale livello vi è la fessura pterigomascellare. Nella parte bassa di tale fessura si interpone ad incastro il processo piramidale dell’osso palatino.
Comunicazioni
Nella fossa pterigo. si riscontrano diversi orifizi che consentono molteplici comunicazioni con gli spazi anatomici adiacenti.
Nello specifico:
- il foro sfenopalatino, superiormente e medialmente, il quale consente la comunicazione con il meato nasale superiore;
- l’estremità mediale della fessura orbitaria inferiore, situata anterosuperiormente, che permette la comunicazione con la cavità orbitaria;
- il foro rotondo, nella parte più alta della fossa, il quale consente al nervo mascellare (V2) di uscire dalla fossa cranica media;
- poi il canale pterigoideo o canale vidiano, situato posteroinferiormente al foro rotondo; esso consente al nervo vidiano di uscire dalla fossa cranica media;
- le aperture dei canali palatini maggiore e minore, nella parte bassa della fossa, che consentono la comunicazione con la cavità orale;
- e infine la fessura pterigomascellare che permette il collegamento con la fossa infratemporale.
Contenuto
La fossa pterigopalatina non è solo uno spazio anatomico di transizione, ma alloggia anche tre importanti strutture:
- il terzo segmento dell’arteria mascellare, detto segmento pterigopalatino;
- il nervo mascellare (V2) con i suoi rami;
- e infine il ganglio pterigopalatino o sfenopalatino.
Scansioni TC della fossa pterigopalatina
La fossa pterigopalatina non è solo uno spazio anatomico astratto, ma è ben visibile alla TC del cranio quando si studia il massiccio facciale. Di seguito sono riportate alcune scansioni esemplificative.
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