Fosse craniche

fosse craniche

Le fosse craniche rappresentano uno degli argomenti più ostici dell’anatomia del cranio, in quanto sono piene di fori, forami e altri elementi ossei variamente distribuiti e con rapporti complessi.

La loro complessità anatomica deriva dal fatto che la superficie interna della base cranica è irregolare, con rilievi e depressioni a profondità variabili.

Senza contare che alla composizione delle fosse craniche partecipa anche lo sfenoide che di per sè ha una complessità non indifferente.

Per facilitare la comprensione delle fosse craniche quindi è utile avere a disposizione non solo delle immagini chiare ma anche una ricostruzione in 3D. In questo modo visualizzare i vari elementi anatomici diventa più semplice.

Le fosse craniche in 3D

Di seguito viene fornita una visualizzazione in 3 dimensioni delle fosse craniche.

Anatomia delle fosse craniche

fosse craniche

Nella cavità cranica è possibile distinguere una volta e una base. La base della cavità cranica si divide in tre fosse:

  • Fossa cranica anteriore, il cui pavimento si trova al livello più alto;
  • Fossa cranica media, occupante un livello intermedio;
  • e Fossa cranica posteriore, il cui pavimento ha l’altezza più bassa.

Quindi esse sono organizzate come tre gradini discendenti dall’avanti all’indietro.

fosse craniche

Le fosse craniche sono anche dette endocraniche per distinguerle dalle fosse esocraniche (che si formano per le irregolarità della superficie esterna del cranio).

Fossa cranica anteriore

La fossa cranica anteriore è formata anteriormente e lateralmente dall’osso frontale.

Il pavimento è costituito:

  • dalle parti orbitarie del frontale, dette anche processi orbitari o lamine orbitarie;
  • dalla lamina cribrosa e dalla crista galli dell’etmoide;
  • e dalle piccole ali dello sfenoide, compresa la parte anteriore del corpo.

A differenza delle altre due fosse, quella anteriore non comunica direttamente con la superficie inferiore del cranio.

Parte centrale

La lamina cribrosa si estende lungo la linea mediana, compresa fra le lamine orbitarie e incavata rispetto a queste. I numerosi fori che presenta fanno passare i nervi olfattivi che provengono dalla mucosa nasale e sono diretti ai bulbi olfattivi dell’encefalo.

Dalla parte anteriore della l. cribrosa si proietta in alto, fra gli emisferi cerebrali, la crista galli.

Fra la cresta frontale e la crista galli vi è una depressione occupata dal foro cieco, il quale generalmente è a fondo cieco, ma talvolta può dare passaggio ad una vena che drena la mucosa nasale.

In ciascun angolo anterolaterale della lamina cribrosa si apre il canale etmoidale anteriore, che dà passaggio al nervo etmoidale anteriore, il quale poi passa nella cavità nasale attraverso un forame laterale alla crista galli detto fessura nasale.

  • NOTA: Il nervo etmoidale anteriore parte come ramo del nervo nasociliare, che a sua volta è un ramo del nervo oftalmico (I branca del trigemino). Esso passa attraverso il foro e il canale etmoidale anteriore (a livello della parete mediale dell’orbita), quindi raggiunge la fossa cranica anteriore, decorre sulla faccia superiore della l. cribrosa e poi entra nella cavità nasale attraverso la fessura nasale. Infine decorre in un solco sulla faccia interna dell’osso nasale.

In ciascun angolo posterolaterale della lamina cribrosa si apre il canale etmoidale posteriore, il quale dà passaggio ai vasi e al nervo etmoidali posteriori.

fosse craniche

Parti laterali

La superficie cranica delle lamine orbitarie segnata dalle impressioni delle circonvoluzioni cerebrali e i rilievi che ne derivano sono le eminenze mammillari.

Posteriormente le lamine orbitarie si articolano con le piccole ali dello sfenoide: queste ultime rappresentano il limite posteriore della fossa anteriore.

Ciascuna piccola ala origina dal corpo dello sfenoide per mezzo di due radici separate dal canale ottico, che dà passaggio al nervo ottico. Inoltre ogni ala delimita superiormente la fessura orbitaria superiore e completa il tetto della cavità orbitaria.

L’estremità mediale di ciascuna ala presenta il processo clinoideo anteriore, il quale medialmente è in rapporto con la carotide interna e fornisce inserzione al margine libero del tentorio del cervelletto.

Il processo clinoideo medio talvolta può essere fuso con quello anteriore a formare il canale caroticoclinoideo.

Fossa cranica media

La fossa cranica media è più profonda e più ampia di quella anteriore. E’ delimitata:

  • anteriormente dalle piccole ali dello sfenoide e da parte della superficie superiore del corpo;
  • posteriormente dai margini superiori delle parti petrose delle ossa temporali e dal dorso della sella turcica;
  • lateralmente dalle parti squamose delle temporali, dalle ossa parietali e dalle grandi ali dello sfenoide.

La fossa media comunica con le orbite tramite la fessura orbitaria superiore. Ciascuna fessura presenta un asse inclinato inferomedialmente in avanti e dà passaggio:

  • al nervo oculomotore (III nervo cranico);
  • nervo trocleare (IV nervo cranico);
  • al nervo abducente (VI nervo cranico);
  • e infine ai rami frontale, lacrimale e nasociliare del nervo oftalmico (prima branca del trigemino).

Parte centrale

Il pavimento della fossa media centralmente è dato dalla superficie superiore del corpo dello sfenoide. Tale superficie è fortemente incavata per ospitare la ghiandola ipofisaria, infatti è detta fossetta ipofisaria o sella turcica.

La sella è delimitata anteriormente dal tubercolo della sella e dai processi clinoidei medi, posteriormente invece dal dorso della sella e dai processi clinoidei posteriori.

Sui processi clinoidei anteriori e posteriori si inserisce il diaframma della sella, a formare il tetto della fossetta ipofisaria.

Anteriormente al tubercolo della sella c’è il solco del chiasma ottico, il quale lateralmente conduce ai canali ottici. Ciascuno di essi fa passare il nervo ottico e l’arteria oftalmica.

Anteriormente al solco del chiasma c’è il giogo sfenoidale che lateralmente si continua con le radici delle piccole ali sfenoidali.

Su ciascun lato della fossetta ipofisaria si localizza il seno cavernoso.

Sulla superficie laterale del corpo sfenoidale vi è il solco carotico per l’arteria carotide interna che può essere prolungato posteriormente da una lingula ossea.

fossa cranica media

Parti laterali

Lateralmente il pavimento della fossa media è formato dalla superficie cranica della grande ala dello sfenoide.

In corrispondenza della radice della grande ala sono presenti tre importanti fori:

  • Foro rotondo, situato sotto e dietro l’estremità mediale della fessura orbitaria superiore. Esso sbocca in avanti nella fossa pterigopalatina e dà passaggio al nervo mascellare (seconda branca del trigemino);
  • Foro ovale, posteriore al foro rotondo e più ampio, dà passaggio al nervo mandibolare (terza branca del trigemino), all’arteria meningea accessoria e al nervo piccolo petroso (occasionalmente);
  • e infine Foro spinoso, posterolaterale al foro ovale, dà passaggio all’arteria e alla vena meningea media e al nervo spinoso (ramo del mandibolare).

Il foro ovale e il foro spinoso si aprono nella fossa infratemporale.

Posteromedialmente al foro ovale c’è anche il foro lacero anteriore, il quale dà passaggio al nervo grande petroso ed è delimitato:

  • anteriormente dal corpo e dalla grande ala dello sfenoide;
  • posterolateralmente dall’apice della parte petrosa (piramide) del temporale;
  • medialmente dalla parte basilare dell’osso occipitale.

Posteriormente al foro lacero, sulla superficie anteriore della parte petrosa del temporale, c’è l’impronta trigeminale, che in vivo accoglie il ganglio semilunare di Gasser.

Posterolateralmente all’impronta c’è l’eminenza arcuata prodotta dal canale semicircolare anteriore.

Lateralmente all’impronta, invece, c’è lo stretto solco del nervo grande petroso, che si immette nel rispettivo iato.

Ancora più lateralmente ci sono il solco e lo iato per il nervo piccolo petroso.

fossa media
Tegmen tympani

La striscia più laterale della superficie anteriore della parte petrosa del temporale forma il cosiddetto tegmen tympani, ovvero il tetto della cavità timpanica.

Il tegmen tympani si estende anteromedialmente sopra la tuba faringotimpanica o uditiva e sopra la tuba per il muscolo tensore del timpano.

Man mano che il tegmen tympani curva verso il basso lateralmente, la parte laterale e il margine inferiore della porzione ossea della tuba uditiva diventano visibili nella fessura squamotimpanica.

Lateralmente all’eminenza arcuata, invece, il tegmen forma il tetto dell’antro mastoideo.

Il limite posteriore della fossa media è rappresentato dal margine superiore delle parti petrose delle ossa temporali e dal dorso della sella. Tali margini superiori sono solcati in vivo dai seni petrosi superiori.

Fossa cranica posteriore

fossa cranica posteriore

La fossa cranica posteriore è la più ampia e la più profonda delle fosse craniche, in vivo essa è in rapporto con il bulbo, il ponte e il cervelletto.

E’ delimitata:

  • anteriormente dal dorso della sella turcica, dalla superficie posteriore del corpo dello sfenoide e dalla parte basilare dell’osso occipitale;
  • posteriormente dalla parte squamosa dell’osso occipitale;
  • lateralmente dalle parti squamose e petrose delle ossa temporali e dalle parti condilari dell’osso occipitale.

Parte centrale

In posizione eccentrica in avanti, la fossa ospita il grande foro occipitale (GFO).

Anteriormente al GFO si trova il clivo sfeno-occipitale, derivante dall’articolazione della parte basilare dell’occipite con il corpo dello sfenoide. Il clivo altro non è che uno scivolo osseo inclinato in alto in avanti.

Lateralmente il clivo è separato dalla parte petrosa del temporale mediante la fessura petro-occipitale, in vivo chiusa da una lamina cartilaginea e delimitata posteriormente dal forame giugulare.

I margini del clivo sono solcati dai seni petrosi inferiori.

Il forame giugulare detto anche foro lacero posteriore, si trova lateralmente al GFO come estremità posteriore della fessura petro-occipitale.

Il margine anteriore di tale forame presenta l’incisura per il nervo glossofaringeo (IX).

Il forame giugulare è solcato:

  • posteriormente dal seno sigmoideo, che attraversato l’orifizio si continua come vena giugulare interna;
  • anteriormente invece, dal nervo vago (X), dal nervo accessorio (XI) e dal nervo glossofaringeo (IX);
  • viene attraversato anche dal seno petroso inferiore.

Medialmente al forame giugulare c’è il canale dell’ipoglosso o canale condilare anteriore: esso dà passaggio al nervo ipoglosso (XII).

Posteriormente al GFO la cresta occipitale interna dà inserzione alla falce cerebellare e arriva fino alla protuberanza occipitale interna. Vicino a tale protuberanza vi è la confluenza dei seni, solcata bilateralmente dai seni trasversi, che si dirigono verso gli angoli mastoidei delle ossa parietali.

Il solco del seno trasverso di destra solitamente più profondo e si continua direttamente con il solco del seno sagittale superiore. Il solco di sinistra invece di solito accoglie il seno retto.

fossa cranica posteriore

Parti laterali

La parete anterolaterale della fossa cranica posteriore è data principalmente dalla superficie posteriore della parte petrosa del temporale. Su tale superficie è presente il meato acustico interno, il quale dà passaggio al nervo faciale, al nervo vestibolococleare e ai vasi labirintici.

Posteroinferiormente al meato è presente anche l’orifizio dell’acquedotto vestibolare, che alloggia il dotto e il sacco endolinfatico.

Posteriormente alla parte petrosa, la parte mastoidea presenta il solco sigmoideo, diretto in basso e in avanti, poi in basso e medialmente e infine anteriormente verso il forame giugulare. Esso ospita il seno sigmoideo.

In corrispondenza dell’angolo mastoideo dell’osso parietale, il solco sigmoideo si continua con il solco trasverso. Talvolta nel solco sigmoideo è presente il foro mastoideo, che dà passaggio ad una vena emissaria del seno sigmoideo.

Sui margini dei solchi per seno sigmoideo e seno trasverso si inserisce il margine aderente del tentorio del cervelletto.

Il solco del seno sigmoideo nella parte inferiore attraversa la sutura occipitomastoidea e intacca il processo giugulare della parte condilare dell’occipitale: a questo livello si trova l’orifizio interno del canale condilare posteriore. Quando è presente, tale canale dà passaggio ad una vena emissaria sigmoidea.

Tutti i fori delle fosse craniche

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