Proteinuria

proteinuria

Con il termine proteinuria si intende la mera presenza di proteine nelle urine in quantità superiore a 100 mg/24h; proteine che nella maggior parte dei casi sono di origine plasmatica.
Può essere un’anomalia urinaria isolata oppure associarsi ad altre alterazioni quali ematuria, leucocituria ecc.

Valori normali

Esiste una proteinuria fisiologica, ovvero una proteinuria che non ha un significato patologico, ma è espressione della filtrazione glomerulare di proteine di peso molecolare molto basso (che pertanto riescono a passare il ‘filtro’) oppure della eliminazione di proteine di origine tubulare. Dato che le piccole proteine filtrate dal glomerulo normalmente vengono riassorbite dal tubulo possimale, il principale costituente della proteinuria fisiologica è la proteina di Tamm-Horsfall, una proteina di origine tubulare.
Il valore normale della proteinuria fisiologica è < 150 mg/24h.
Sempre in condizioni fisiologiche, può esserci una lieve albuminuria (termine che si riferisce alla presenza della sola albumina nelle urine), il cui valore deve essere < 30 mg/24h per essere considerato nella norma.

Nel momento in cui i valori riscontrati negli esami di laboratorio dovessero essere superiori ai limiti considerati fisiologici, la proteinuria assume un significato patologico e quindi diventa un indicatore di danno renale.

Classificazione

Esistono diversi criteri per classificare la proteinuria e, in questo modo, correlarla anche ad una data patologia.
La prima distinzione si basa sulla quantità di proteine rilevate, infatti si parla di:

  • proteinuria nefrosica, se è > 3 g/24h; tale valore esprime un danno certo a livello glomerulare e rappresenta uno dei criteri diagnostici della sindrome nefrosica, ma non è un dato esclusivo di tale patologia in quanto si può riscontrare anche in altre condizioni;
  • proteinuria non nefrosica, se < 3 g/24h (e comunque superiore a 150 mg); questo dato indica un danno renale meno grave, ma meritevole di approfondimento.

La seconda distinzione si basa sulla qualità delle proteine perse con le urine e sulla sede che le perde, per cui si parla di:

  • proteinuria glomerulare, quando la sede responsabile della perdita è il glomerulo a causa di un danno della membrana basale glomerulare; per questo motivo tale proteinuria è costituita da proteine di peso molecolare superiore ai 40 kDa fra le quali l’albumina;
  • proteinuria tubulare, quando la sede responsabile della perdita è il tubulo prossimale a causa di un danno che ne compromette la capacità di riassorbimento; questa proteinuria è costituita dalle proteine a basso peso molecolare, che normalmente vengono filtrate dal glomerulo ma non si perdono grazie ai meccanismi di riassorbimento (catene leggere delle immunoglobuline, beta2-microglobulina, enzimi ecc.); di solito non supera i 2 g/24h;

Nel caso della proteinuria di origine glomerulare si effettua un’ulteriore distinzione in base al peso molecolare, infatti si annoverano:

  • proteinuria selettiva, se il glomerulo perde proteine di peso compreso fra 40 e 70 kDa; in pratica viene persa solo l’albumina che ha un peso di 68 kDa;
  • proteinuria non selettiva, se vengono perse proteine ad alto peso molecolare (oltre i 70 kDa); in questo caso oltre all’albumina nelle urine saranno presenti anche transferrina, IgG ecc;

Cause

Fra le cause di proteinuria vi sono numerose condizioni patologiche; in primo luogo le patologie renali primitive quali le glomerulonefriti o le nefropatie tubulari; in secondo luogo le patologie a carattere sistemico che hanno ripercussioni anche a livello renale, fra le più frequenti vi sono l’ipertensione arteriosa non controllata e il diabete mellito. Fra le altre cause vi sono tumori delle vie urinarie, infezioni delle vie urinarie, neoplasie ematologiche (mieloma multiplo, leucemie), anemie emolitiche (emoglobinuria).

In caso di riscontro di proteinuria l’approccio diagnostico deve in primo luogo escludere i casi di proteinuria transitoria oppure otostatica, in cui il dato non viene confermato alla seconda determinazione.
La proteinuria transitoria è così chiamata perché associata a stati transitori quali la febbre, le infezioni, l’esercizio fisico intenso ed è < 1 g/24h.
La proteinuria ortostatica invece si riscontra nei soggetti giovani sani dopo la deambulazione o la stazione eretta prolungata.

Esclusi i casi esposti, si configura una proteinuria persistente e per determinarne il fattore causale sono necessarie altre indagini a seconda del sospetto diagnostico, prime fra tutte le indagini di funzionalità renale (azotemia, creatinina, clearance della creatinina, elettroliti).
Particolare attenzione meritano le forme specifiche di proteinuria quali l’emoglobinuria o la mioglobinuria, in quanto sono associate a patologie gravi.