Muscolo temporale

Il muscolo temporale fa parte del gruppo dei muscoli masticatori, i 4 muscoli che primariamente permettono la masticazione.

Etimologia

Il nome di tale muscolo deriva dall’osso che ricopre, ovvero l’osso temporale.

L’aggettivo temporale vuol dire propriamente “del tempo, che segna il tempo” e deriva dal fatto che i capelli che ricoprono la regione corrispondente a tale osso, e quindi al muscolo, sono spesso i primi a diventare grigi con il processo di invecchiamento.

Pertanto si tratta della regione della testa che per prima mostra i segni del tempo.

Origine

muscolo temporale

Il muscolo temporale origina dall’intera superficie della fossa temporale fino al livello della linea temporale inferiore, escludendo la porzione formata dall’osso zigomatico.

Origina in parte anche dalla superficie profonda della fascia temporale.

Inserzione

Le sue fibre discendono e convergono in un tendine che passa attraverso l’apertura fra l’arcata zigomatica e la superficie laterale del cranio.

Il tendine si inserisce quindi sull’apice, sulla superficie mediale e sui margini anteriore e posteriore del processo coronoideo e anche su parte del margine anteriore del ramo della mandibola.

Aspetto

Le fibre anteriori del muscolo temporale sono orientate verticalmente, mentre le fibre posteriori sono quasi orizzontali. Le fibre comprese fra questi due gruppi hanno diversi gradi di inclinazione, come un ventaglio.

Azione

Il muscolo temporale eleva la mandibola e quindi avvicina i denti e chiude la bocca.

Tale movimento richiede sia la trazione superiore da parte delle fibre anteriori sia la trazione posteriore da parte di quelle orizzontali, perché quando la bocca è aperta il condilo della mandibola giace sull’eminenza articolare.

Il temporale contribuisce anche al movimento di macinazione da una parte all’altra, coordinandosi con gli altri muscoli masticatori.

Infine le fibre posteriori del muscolo, che hanno orientamento orizzontale, permettono di retrarre la mandibola, dopo che è stata protrusa.

Innervazione

L’innervazione è fornita dai rami temporali profondi del nervo mandibolare (terza branca del nervo trigemino).

Vascolarizzazione

La vascolarizzazione del temporale è fornita dai rami temporali profondi della seconda parte dell’arteria mascellare e dai rami temporali medi dell’arteria temporale superficiale.

Ipertrofia del muscolo temporale

Benchè rara, l’ipertrofia di tale muscolo è possibile e generalmente si sviluppa bilateralmente.

Questo fenomeno produce una prominenza delle fosse temporali, che può essere esteticamente sgradevole.

Il trattamento di tale condizione prevede l’utilizzo della tossina botulinica per paralizzare i nervi motori del muscolo e ridurne l’attività.

NOTA: il m. temporale non va confuso con il muscolo temporoparietale. Quest’ultimo è un muscolo incostante quindi non sempre presente.

A differenza del temporale, il temporoparietale si trova superficialmente alla fascia temporale.

Generalmente è piatto, variamente sviluppato e giace fra il capo anteriore del muscolo occipitofrontale e i muscoli auricolari anteriore e superiore.