Cuoio capelluto o scalpo

Il cuoio capelluto, detto anche scalpo, è il rivestimento pluristratificato della calotta cranica, che si estende dalle arcate sopraccigliari, anteriormente, fino alla protuberanza occipitale esterna e alla linea nucale superiore posteriormente.

Sui lati invece si estende in basso fino all’arcata zigomatica.

Lo scalpo, quindi, è una struttura a strati in cui ciascuno strato è costituito da un tessuto differente.

Procedendo dallo strato più superficiale verso quello più profondo, nel cuoio capelluto si distinguono rispettivamente:

  • cute;
  • tessuto connettivo denso;
  • aponeurosi epicranica o galea aponeurotica, associata al muscolo occipitofrontale;
  • tessuto connettivo lasso;
  • pericranio.

Anatomia del cuoio capelluto

L’esame macroscopico dello scalpo rivela che i primi 3 strati sono fermamente connessi fra loro a formare una singola unità.

Tale entità viene quindi considerata lo scalpo vero e proprio, in quanto è quella che si lacera e si solleva nelle ferite del cuoio capelluto.

I primi tre strati pertanto, scivolano come un blocco unico sul connettivo lasso sottostante e quest’ultimo a sua volta scivola sul pericranio, fermamente adeso alle ossa piatte della volta cranica.

Cute

La cute rappresenta lo strato più esterno del cuoio capelluto. Dal punto di vista strutturale è simile alla cute che riveste il resto del corpo, ovvero cute sottile.

Tuttavia l’unica differenza è rappresentata dalla presenza dei capelli.

Tessuto connettivo denso

Lo strato di connettivo denso ha la funzione di ancorare la cute all’aponeurosi epicranica. Inoltre esso ospita i vasi e i nervi che riforniscono lo scalpo.

Quando il cuoio capelluto è interessato da ferite da taglio, il connettivo denso, poco elastico, tende a mantenere aperti i vasi che sono stati recisi e pertanto ne deriva un sanguinamento profuso.

Strato aponeurotico

L’aponeurosi epicranica rappresenta il terzo strato. Essa è parte integrante del muscolo occipitofrontale, infatti fornisce inserzione ai capi frontali e occipitali di tale muscolo.

Tessuto connettivo lasso

Questo strato separa la galea aponeurotica dal pericranio, inoltre avendo un’organizzazione lassa delle fibre collagene permette una certa libertà di movimento dei tessuti sovrastanti.

Infatti, grazie alla contrazione coordinata dei capi del muscolo occipitofrontale, i primi tre strati del cuoio capelluto possono compiere un movimento di slittamento in avanti e indietro.

Pericranio

Rappresenta lo strato più profondo e non è altro che il periostio della superficie esterna della calotta cranica.

Innervazione

L’innervazione sensitiva dello scalpo ha un’origine diversa a seconda della regione considerata.

La parte che si trova anteriormente al vertice della testa e alle orecchie è innervata da rami del nervo trigemino (V nervo cranico).

La parte posteriore a questi reperi, invece, è di competenza dei nervi cervicali, nello specifico quelli provenienti dai neuromeri C2 e C3.

NOTA: al neuromero C1 non corrisponde alcun dermatomero.

Vascolarizzazione

Lo scalpo ha una vascolarizzazione estremamente ricca, pertanto una lacerazione del cuoio capelluto tende a sanguinare profusamente.

Inoltre il sanguinamento è prevalentemente arterioso, in quanto la posizione eretta rende molto bassa la pressione venosa e il connettivo denso che circonda le arterie ne ostacola la retrazione in caso taglio.

La regione frontale e quella superiore dello scalpo, davanti al vertice della testa, sono vascolarizzate dai rami sopratrocleare e sopraorbitale dell’arteria oftalmica, quest’ultima ramo della carotide interna.

Invece la regione posteriore al vertice e le regioni laterali sono vascolarizzate da rami della carotide esterna, in particolare l’arteria temporale superficiale, l’arteria auricolare posteriore e le arterie occipitali.

Pertanto il cuoio capelluto è un territorio di anastomosi fra i rami delle due carotidi.

Infine ai rami arteriosi elencati corrispondono omonime vene.